Sono inciampata in te.

Nelle tue mani aperte e grandi, che hanno preso quasi per sbaglio le mie. I tuoi occhi fissi nei miei “Ciao…” – Come se volessi dirmi altro. Quel Ciao mi suonava bizzarro. Quel tuo corpo proteso verso di me, un po’ curvo, fermo e rilassato. Tanto che pensai “Lo conosco? Sì forse sì … Ma non mi ricordo di lui”. Impossibile non potermi ricordare di te.

Semplicemente mi hai guardata come se mi conoscessi di già. Da tempo. Da una vita.
Da una vita intera.
Scappai.

“Ciao. Come ti chiami? Lavori qui? Ok. Ciao.” – Dissi. A scatti, mentre mi mettevo la giacca, mentre sistemavo la mia borsa, mentre aggiustavo i miei capelli attorcigliati. Tutto mentre ti guardavo.

E corsi verso il taxi bianco e verso la luce scura della metropolitana e verso il mio treno in ritardo e verso la mia vecchia casa. Anche se casa, per un istante, eri stato tu.

Scappai. I tuoi occhi li sentivo, mi seguivi.
Mi stavi seguendo con quegli occhi che non mi hanno mai lasciata. Che non mi lasciano e non mi lasceranno. I tuoi occhi che sono esplosi, una sera. Talvolta ciò che si dice non ha peso senza gli occhi, senza quella forma che prendono negli angoli stretti tra rughe e destino. E le mani si stringono e la vita prende forma. Occhi, mani e respiro. Tutto concentrato, tutto vivo e presente. Incastrato tra le linee della mia pelle, nel mio collo stretto, nella mia camicia di jeans, nelle mie mani.

Non lascio scappare nulla.
Le chiudo, le mie mani. Le serro con dolore.
Se la pioggia scivola io amo tenere la terra. Toccarla e sentirla fino in fondo.

Io arretro.
Mi rimane quel respiro. E i tuoi occhi come casa.

Fede

Federica Maria Marrella

Classe 1986. PhD in Comunicazione e Nuove Tecnologie. Il mio lavoro di ricerca si concentra sull’Iconografia Femminile nella Fotografia di Moda Contemporanea. Storica dell’Arte, Educatrice Museale. Docente di Storia dell’Arte. Scrittrice. Curiosa osservatrice. Amante della Poesia e della Musica. Costruttrice attenta e costante di Piccoli Sogni.

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