Oggi, 29 Settembre 2016, dalle h. 19.00 Spazio TID apre le porte ad una inconsueta mostra dal titolo Italia VS America, un percorso espositivo tra arte, live performance e musica, unito al contesto di ricerca degli oggetti di design da sempre alla base di Theinteriordesign.it. Diversi sono i giovani artisti ad esporre, italiani, americani e canadesi.
Uno degli scultori che propone al pubblico le sue opere è Giuliano Cataldo Giancotti, di cui vi avevo parlato già in un mio precedente pARTicolare.
Qui Giuliano espone l’opera Omaggio a Capocolonna, 2015 e Di-visione III, 2015. Entrambe opere sono realizzate in ferro, il materiale che Giuliano predilige per le sue creazioni e sculture.
A me sembra sempre che le realizzazioni di Giuliano abbiano a che fare con l’alto, l’altrove, l’infinito. Il mare della Calabria e la sua Sila rude e tempestosa. L’ambiente, la natura che accoglie e divide. Il desiderio di distruggere la materia, se serve. Per guardare più in là, oltre la tela, oltre la massa, oltre la rappresentazione. Quel gesto violento e deciso che fece Lucio Fontana nei lontani anni Cinquanta, per la prima volta.
Di-visione III (2015) è un omaggio a quell’arte, che era primariamente scultura. Lucio Fontana era per prima cosa scultore e trattò la tela come materia da recidere e toccare, non come supporto da coprire.
Un tondo di ferro diviso in due parti. Una parte piena di materia, liscia, definita. L’altra perforata da piccole fessure. A raccontarci altro della materia: quello che non può essere, ovvero la perfezione. Quello che non può darci, la finitezza. Quello che non si può dire, la ruvidità e l’infinito umano. L’imperfetto umano, specchiato qui in uno scudo di ferro. A difenderci dall’immagine di noi stessi, così divisa, contrastante, dolorante. Ruvida e traballante. A farci unire però anche a cosa c’è oltre la nostra immagine: il mondo. La natura. L’aria. I profumi che entrano ed escono da queste fessure di speranza e di potenza.
Omaggio a Capocolonna (2015) è per me una dolce conferma.
Una montagna elevata, leggerissima, danzante, composta di ferro, aria e vento. La puoi vedere nel suo interno. Dal suo interno. Sei parte di lei, osservandola.
Come quella colonna solitaria, immensa, austera, sulla costa calabrese. Il mare Ionio ad accarezzarla.
Colonna, donna. Nome femminile. Piena. Colonna di marmo, ricca di materia. Solida e concreta. Una colonna sola ad aspettare il mare. Ad ascoltarne il rumore. Una moderna Penelope che attende, si sorprende. Una colonna simbolo di una terra, quella calabra. Che aspetta, accoglie, distoglie sguardi. Si chiude in sé. Eppure è lì, quella colonna che rimane da un antico santuario della Magna Grecia indugia. Attende la pace, l’amore tra uomo e ambiente. Tra uomo e mare. Tra mare e terra. L’amore che unisce, che costruisce. Che delicato respira, attracca, crea ponti. Si stende, si sdraia accanto.
Quella colonna è la verità del tempo.
La colonna di Giuliano la materia la discioglie nel vento.
Giuliano, nel suo ferro ha creato un tempio contemporaneo. Simbolo di attesa, speranza, redenzione.
Unione e bellezza.
Oltre la tela, per favore.
Oltre la Mimesis, vorrei andare. Nei dirupi scoscesi dell’anima, nei sassi torti e tondi delle colline, tra i monti, nel mare, tra le pieghe del ferro, nella sensuale voce di una tela.
Oltre la tela, per favore.
Tra la poesia del ferro e la magia del vento. Aria e luce. Cielo e viscere della terra.
Materia che non è più ripresa del vero ma idea del vero.
Così, penso io.
Osservando quella colonna lontana. Pura. Severa.
Che attende, sì.
Ma è, comunque, sempre libera.
Per Approfondimenti
Dove: Spazio TID via Monte Pordoi, 8 – Baranzate (Milano)
Quando: 29 Settembre 2016
Orario: Dalle h. 19.00 alle 23.00
Artisti: Ilaria Bochicchio, Greta Di Lorenzo, Giuliano Cataldo Giancotti, Maurato VS Joanie Wolkoff, John Cleary, Jay C Lohmann, Ko Smith.
LINK:
www.theinteriordesign.it/showroom-tid.p
http://www.theinteriordesign.it/italia-vs-america.php
Scritto per MIfacciodicultura – Artspecialday.com
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