“Andavano senza cercarsi,
ma sapendo che andavano per trovarsi.”  Julio Cortázar

Lunedì mattina. Stazione di Porta Garibaldi. Luglio 2004. Caldo.

Un giovane ragazza di 17 anni sta andando, con la sua compagna di classe, a Milano. Da una settimana stanno svolgendo uno stage come receptionist in un bell’albergo milanese. La ragazzina  inizia a sentirsi grande. Lei, cresciuta in provincia. Persa nei suoi sogni, nelle sue ingenuità. Nelle sue passioni.

Lunedì mattina. Bar.

Tutto ad un tratto un colpo. Una destabilizzazione.
Dall’altra parte del bancone, un ragazzo. Gli occhi profondi e doloranti.

– Cosa desidera, Signorina? – un sorriso.

Lei:

– Decaffeinato macchiato.-

Continuano a sorridersi. Lei piccola. Magrolina. Bassa. Arriva a malapena al bancone.
Lui le racconterà: “Rimasi sconvolto dal tuo sorriso. Non pensavo ad altro”.

Lui alto. La pelle d’ebano. Gli occhi stretti, neri. Mani grandi. Un anello al pollice.

– A lei.- sorriso.

Lei beve il caffè. Lo guarda. Lo osserva. Sente come se quell’uomo avesse bisogno di essere salvato. O come se lui potesse salvare lei.

Un’estate di sogni, amore, promesse. Un incontro che li ha fatti innamorare.

Un ballo sotto la pioggia. Due corpi che si abbracciano, si accarezzano. Due corpi, due anime che si sussurrano promesse. 

“Ma la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio.”

A. Baricco

Dieci anni sono passati.
Non bisogna cercarsi.
La ragazzina è cresciuta. Sogni, ingenuità, aspirazioni.
L’uomo di Casa Blanca, con la pelle d’ebano e le mani grandi, è partito.

Sono lontani.

Non si sono più cercati. Ma si sono sempre ritrovati. Durante i dieci anni sono cresciuti. Lontani, ma sempre vicini. Si sono ancora amati. Promesse, pensieri, sogni. Destini sfiorati per poi allontanarsi di nuovo.
Perché anche se si è distanti, non si è mai troppo lontani per incontrarsi. Per avvicinarsi.
Non si erano dovuti cercare. Si erano trovati.
Non si erano dovuti accettare. Si erano compresi.

Una canzone, una promessa. Un dolore condiviso.

Troppo dolore in lui. Troppo amore per lui, in lei.

“Venivano dai due più lontani estremi della vita, questo è stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l’universo,
e invece nemmeno si erano dovuti cercare, questo è incredibile,
e tutto il difficile era stato solo il riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo,
il primo sguardo e già lo sapevano,
questo è il meraviglioso.”

A. Baricco

Le vie si incrociano. La vita ritorna. Ma nessuno deve dimenticarsi che spesso si va, senza cercare, ma ci si trova. O ci si ritrova.

“[…] perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi, mai. – lontani abbastanza- per trovarsi.”

A. Baricco

Riguardo i tuoi occhi. Il più bel particolare mai osservato. Miele per il mio cuore. Ti penso lontano. Ti ricordo vicino. Un’altra vita, per te, pelle d’ebano. Non ti ho mai cercato. Ma ti ho sempre trovato. Nel cuore. Per le strade, in diversi caffè. Nelle canzoni, nelle poesie. Nei mille pensieri.

“Andavano senza cercarsi,
ma sapendo che andavano per trovarsi.”

J. Cortázar

Io, sempre. Ho ritrovato te.

Scritto per MIFaccioDiCultura – Artspecialday.com  

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