– Quando è stata l’ultima volta che hai amato?

– Mille anni fa. Per migliaia di anni. Non c’era tempo, spazio, perdono. Non c’era onore rispetto distacco. Solo intenso amore.

Mille anni fa, per migliaia di anni. Le ore erano eterne. I profumi intensi e ancora presenti. La colazione era più forte, il caffè condiviso più lungo. Le cartine distese sul tavolo a cercare il nostro itinerario,  a cercare noi stessi. E noi non avremmo mai saputo dove andare davvero.

Mille anni fa, per migliaia di anni. Mano nella mano i chilometri erano centimetri. Non c’era fatica non esisteva stanchezza. Neanche il dolore di un braccio rotto, di un cuore mille volte spezzato, di distanze inconciliabili, di lingue e pensieri inespressi. Non capivamo tutto, ma tutto ci concedevamo. Senza distrazioni. Per sempre che si concentra in un secondo. All’inizio. Alla fine.

Mille  anni fa, per migliaia di anni. In un lento abbracciati, la timidezza. Il silenzio. Il vento. Le piante e i tuoi sogni che diventavano miei. I miei, tuoi.

Mille anni fa, per migliaia di anni. La porta chiusa dal dolore, una maglietta gettata lì, come firma alla partenza. Un incontro a occhi bassi. Una cucina vuota che sapeva di spezie. Solo io e te. Io, qualcosa da gettare, tu un caffè da bere. Non più lungo e da condividere. Solo un caffè a tarda notte. I vetri degli occhiali appannati a non farci vedere più la verità. A non farci ricordare più niente di migliaia di anni prima. Che forse erano solo giorni, settimane. Ore. Ma il tempo non esisteva, l’ultima volta che ho amato.

Mille anni fa, per migliaia di anni. La distanza, lo sconcerto. La coscienza di una presenza immensa dentro, fuori. Il ritorno a guardare il mondo dai tuoi vetri degli occhiali così spessi, con le tue labbra così calde. Il tuo cuore così spezzato e distante. Come un sogno di migliaia di anni fa. Senza tempo, senza ore.

Mille anni fa, per migliaia di anni.

Federica Maria Marrella


E se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna, 

pensieri che qualcuno pensa?

Stars shining bright above you
Night breezes seem to whisper “I love you”
Birds singing in the sycamore trees
Dream a little dream of me

Say nighty-night and kiss me
Just hold me tight and tell me you’ll miss me
While I’m alone and blue as can be
Dream a little dream of me

Stars fading but I linger on dear
Still craving your kiss
I’m longing to linger till dawn dear
Just saying this

Sweet dreams till sunbeams find you
Sweet dreams that leave all worries behind you
But in your dreams whatever they be
Dream a little dream of me

Stars fading but I linger on dear
Still craving your kiss
I’m longing to linger till dawn dear
Just saying this

Sweet dreams, till sunbeams find you
Gotta keep dreaming leave all worries behind you
But in your dreams whatever they be
You gotta make me a promise, promise to me
You’ll dream, dream a little of me. 

[Le stelle brillano chiare sopra di te
La brezza notturna sembra sussurrare “ti amo”
Gli uccelli cantano sul sicomoro
Sognami un po’

Dì “buona notte” e baciami
Stringimi forte e dimmi che ti mancherò
Ora che sono solo e molto triste
Sognami un po’

Le stelle svaniscono ma aspetto, cara
Desidero ardentemente un tuo bacio
Ho una gran voglia di aspettare fino all’alba, mia cara
Dicendo questo…

Sogni d’oro, finché i raggi del sole ti trovino
Sogni d’oro che ti fanno lasciare alle spalle le preoccupazioni
Ma nei tuoi sogni, qualsiasi essi siano
Sognami un po’.]

Ispirato a un dialogo immaginario tra Fernando Pessoa e Ella Fitzgerald con Louis Armstrong (Dream a little dream of me, 1950)

Scritto per MIFaccioDiCultura – Artspecialday.com

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