Tom Hoops è un fotografo sublime che ho avuto il piacere di conoscere con le sue opere alla MIA Art Fair 2017, nello stand della Magic Beans Gallery di Berlino.
Un suo scatto mi ha ispirato questo pezzo.

Photographer: Tom Hoops Model: Jing Jing, 2016

La solitudine, l’abbandono.
Ma anche la rabbia, contorta e decisa.

Una bellezza e un garbo strazianti.
Una collana di perle dai mille fili. Intricati, incastrati. Una matassa che l’eleganza abbraccia nella sua aura di luce bianca.
Un abito bianco e nero.
Uno scatto in bianco e nero.

Le braccia lunghissime, le mani si sfiorano tra di loro, come intimidite del loro incontro. Sulle nocche dure, spigolose, la luce si incastra come luce tra i rami. Il gomito viene sfiorato dal buio dell’ombra. E quella sua piccola concava ruga di vuoto si adagia sulla pelle delicatissima.

Ma è il volto, il vero protagonista.

Il volto di questa donna ha in sé i contrasti più estremi. Quei contrasti che si estendono sul resto dell’ambiente. Sullo sfondo, tra bianco e nero, tra pieno (a sinistra) e vuoto (a destra), tra il bianco della parte superiore dell’abito e il nero della gonna. Tutti contrasti di luce e buio, di bianco  e nero, di spazi e aria si concentrano su quello sguardo, si rispecchiano in quello sguardo. Sullo sguardo di lei, riflesso del luogo che la circonda. C’è rabbia, delusione. Gli zigomi lo stringono in un triangolo al contrario, dove il vertice sono quelle labbra grandi, lunghe, semiaperte.
Ma i suoi occhi sono soprattutto ancore di fuoco e vita. Occhi di desiderio e rivincita.

Tom Hoops ha concentrato in uno scatto poesia, determinazione, contrasti e racconto. Il mistero iniziato da Guy Bourdin nella fotografia di moda diventa qui tema principale. Qualcosa accade al di fuori della cornice. Qualcuno sta arrivando. O è andato via. Oppure qualcuno è li presente. A osservare Lei.
La struttura della scena è divisa perfettamente in due parti. Il vuoto sulla destra, luogo dell’immaginario, della nostra fantasia di spettatori, e il pieno sulla sinistra, con lei, forza prominente di femminilità, emozioni, e disgrazia.

E rinascita.

Nel bianco e nero della sua solitudine, nei mille colori della sua potenza emotiva.

Federica Maria Marrella 

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IN EGLISH 

Il pARTicolare. TOM HOOPS 

Tom Hoops is a sublime photographer that I had the pleasure to meet with his works at the MIA Art Fair 2017, on the stand of the Magic Beans Gallery in Berlin. One of his shots inspired me this article.

Loneliness, abandonment.

But also anger, twisted and decisive.

A heartbreaking beauty and grace.

A pearl necklace, with a thousand threads. Intricate, stuck in each other. A skein that elegance embraces in its aura of white light.

A black and white dress.

One shot in black and white.

Her arms are very long, her hands are touching each other, as if they were intimidated by their union. On the hard, angular knuckles, the glow fits like light between the branches. The elbow is touched by the darkness of the shadow. And that little concave wrinkle of emptiness rests, on her delicate skin.

But it is her visage, the real protagonist.

The glance of this woman holds in itself the most extreme contrasts. Those contrasts that extend over the rest of the environment. In the background, between black and white, between full (left) and empty (right), between the white of the upper part of the dress and the black of the skirt. All contrasts of light and dark, of black and white, of spaces and air concentrate on that look, they are reflected in that look. On her gaze, we can see the reflection of the location that surrounds her. On her eyes, there is anger and disappointment. Her cheekbones tighten it in a reverse triangle, where the vertex are those large, long, half-open, lips.

But his eyes are above all anchors of fire and life. Eyes of desire and revenge.

Tom Hoops concentrated poetry, determination, contrasts and storytelling in one shot. The mystery narrated, started by Guy Bourdin in fashion photography, here becomes the main theme. Something happens outside the frame. Someone is coming, or went away. Or someone is there. To observe you.

The structure of the scene is perfectly divided into two parts: the emptiness on the right, – the place of the imagination, of our spectator fantasy – and the fullness on the left, with her, a prominent force of femininity, emotions, and misfortune.

And rebirth.

In the black and white of his solitude, in the thousand colors of his emotional power.

  

Federica Maria Marrella 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Federica Maria Marrella

Classe 1986. PhD in Comunicazione e Nuove Tecnologie. Il mio lavoro di ricerca si concentra sull’Iconografia Femminile nella Fotografia di Moda Contemporanea. Storica dell’Arte, Educatrice Museale. Docente di Storia dell’Arte. Scrittrice. Curiosa osservatrice. Amante della Poesia e della Musica. Costruttrice attenta e costante di Piccoli Sogni.

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