Dall’alto in basso. Un taglio.

Via. Via l’illusione di un’altra realtà. Via l’illusione della pittura come richiamo al reale.

Via il pensiero di una tela come riproduzione dell’esistere.

Dall’alto in basso.

Quel taglio ha il sapore della scomoda verità.

Quante volte ci approcciamo a un’emozione illudendoci?

Capita nelle relazioni. Sei convinto di conoscere qualcuno. Di essere amata. Di avere onestà. Di meritare coraggio.

Sei sicura che alcune cose dureranno per sempre. E così è. Durano per sempre alcune cose. Alcune persone. E se non durano nella realtà, ti vengono a trovare nel sogno. Vigliacchi. Nel momento in cui sei debole, fragile e soggiogata. Non puoi urlare tutto quello che vuoi. Loro, con grande gentilezza, decidono il sogno. Creano una storia.

Decidono, nella tua mente, cosa far accadere. Come far rivivere emozioni, dolori, rimpianti. Come amarti, nel sogno, quando in realtà non l’hanno mai fatto.

Nel sogno è più semplice.

La realtà è spesso una costruzione latente. Una superficie che riflette un mondo da riprodurre, per forza di cose.

Quante volte un’opera ha il solo obiettivo di riprodurre. Di esporre una capacità. Di esprimere una vanità.

Quante volte i colori, le forme, le sfumature, riproducono semplicemente quello che vediamo. E ci illudono.

Perché quella non è la realtà No.  È come noi la vediamo. Come noi la pensiamo.

Ci vuole qualcuno che tagli la tela. Ne abbiamo bisogno.

Qualcuno, che dall’alto in basso distrugga. Violenti. Decida. Divida.

Qualcuno che liberi il nostro occhio dall’illusione di un sogno riprodotto, e che ci faccia vedere oltre.

Oltre, non c’è nulla. Qui, solo una tela.

Arte come riproduzione, come vanità, come esecuzione. O arte come sperimentazione. Come distruzione.

La tela non serve più. Non abbiamo più bisogno di inutili sogni, di vigliacchi incontri. Di viscide illusioni. Di parole dette sottovoce. Quelle parole, quei colori, quelle forme che hai sempre desiderato. Ma arrivano di sottecchi, quando reagire non puoi.

Il velo è stato tagliato. La realtà sbiadita ora è tornata.

Vieni a trovarmi, nella realtà, o vecchio amore.

Fuori dal sogno.

Vieni a tagliare il vento con le tue parole. Qui. Nella vita vera.

Finzione e paura, tu provi.

Qualcuno, o mio vecchio amore, ha dovuto tagliare la tela.

Scritto per MIfacciodiCultura – Artspecialday.com

 

Federica Maria Marrella

Classe 1986. PhD in Comunicazione e Nuove Tecnologie. Il mio lavoro di ricerca si concentra sull’Iconografia Femminile nella Fotografia di Moda Contemporanea. Storica dell’Arte, Educatrice Museale. Docente di Storia dell’Arte. Scrittrice. Curiosa osservatrice. Amante della Poesia e della Musica. Costruttrice attenta e costante di Piccoli Sogni.

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