Alcune volte, l’arte è pura e semplice bellezza. Non vi è significato nascosto e concettuale mistero. Vi è unica estasi ed estetica visione. Questo è quello che penso delle opere di Giovanni Boldini (1842 – 1931). L’idea del ritratto come divismo, la fotografia di moda e il narcisismo aristocratico credo siano nati proprio tra le sue tele. Semplici ritratti, luminosi, abiti da ballo elegantissimi. Pittura impressionista, piccole note di colore e pennellate che accarezzano il velo degli abiti.

Sguardi decisi verso il pittore- fotografo. E quindi, verso l’osservatore.

Vi è coscienza di sguardo, nel soggetto rappresentato. Coscienza di desiderio istigato. Ricerca della rappresentazione del sé e della perpetuazione della memoria. Vi è il racconto di una Parigi elegante dei saloni da ballo, delle feste altolocate. Degli abiti lunghi, delle perle sfoggiate, dei capelli raccolti.

Il profumo e la cipria.

Pelle bianca simbolo di nobiltà. Sguardo intenso e diretto.  La passionalità italiana trasportata nei ritratti della Ville Lumière. Quelle famose fotografie in bianco e nero delle attrici degli anni Cinquanta, che tanto amiamo e veneriamo, derivano proprio da questi sguardi languidi e decisi.

Le donne di Boldini vogliono, pretendono di essere ritratte e desiderate. Vi è, in loro, sensualità e coscienza di potere.

E poi però, come al solito, le piccole scoperte avvengono tramite i disegni. Una donna nuda, ritratta come di nascosto. Lo sguardo si volta verso l’osservatore. Sguardo come impaurito e impreparato al ritratto. E il segreto viene sottolineato dall’alone scuro creato intorno al suo volto, dietro la sua schiena.

Un paesaggio di tratti, lì, sullo sfondo.

Nel pensiero del disegno, si nasconde sempre un mistero.

Quello che avviene prima di un ballo, o dopo un ballo.

Quello che si desidera o si spera.

L’intimità e l’enigma eterno della rappresentazione.

Scritto per MIFaccioDiCultura – Artspecialday.com

Federica Maria Marrella

Classe 1986. PhD in Comunicazione e Nuove Tecnologie. Il mio lavoro di ricerca si concentra sull’Iconografia Femminile nella Fotografia di Moda Contemporanea. Storica dell’Arte, Educatrice Museale. Docente di Storia dell’Arte. Scrittrice. Curiosa osservatrice. Amante della Poesia e della Musica. Costruttrice attenta e costante di Piccoli Sogni.

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