Parigi. Asta di Sotheby’s. La Maddalena in estasi, dipinto di Artemisia Gentileschi (Roma 1953- Napoli 1653), qualche anno fa è stato aggiudicato per 865.500 euro. La stima dell’opera di 200-300 mila euro è stata superata di molto, ed è così stato raggiunto il record mondiale dell’artista seicentesca.
Maddalena, La Donna per eccellenza, ritratta da una donna. Pelle di donna tra le mani femminili che riverbera di essenza pura. Si stringe le mani sulle ginocchia, come per dondolarsi nel piacere della scoperta d’amore. Estasi religiosa che negli anni dell’arte barocca si unisce all’estasi erotica e sentimentale. Completamente. Pensiamo al riferimento in scultura del Bernini, L’Estasi di Santa Teresa d’Avila (1647-52).
Artemisia Gentileschi viene spesso chiamata pittrice caravaggesca. Su questa scia vorrei far riferimento alla Maddalena Penitente del Caravaggio (1595) della Galleria Dora Pamphilj di Roma. Perché La Maddalena Penitente, e in Estasi, esprimono in realtà due facce della stessa medaglia. In Maddalena, la penitenza e il dolore del peccato sono strettamente legati all’amore, al raggiungimento della completezza grazie all’incontro con Cristo. Ed è interessante notare quanto in questi anni dell’arte Barocca, il XVII secolo, la Maddalena diventi un soggetto principale della pittura religiosa.
La Maddalena non è più sola, di spalle, senza volto, disperata ai piedi di una croce, come era spesso ritratta nei secoli precedenti. Maddalena diventa esempio di redenzione e di umanità, imperfetta e perdonata dal Cristo. Negli anni della Controriforma, Maddalena è simbolo di cambiamento e di amore.
Vediamo il suo volto, finalmente.
Percepiamo il suo calore umano. E nella Maddalena di Artemisia, appare senza remore il piacere intenso, felice e estasiato della donna, che è finalmente serena nel suo ritrovo con Dio. Un cullarsi nella gioia. E Artemisia, donna violentata, dolorante, bistrattata come pittrice in un mondo di uomini, non aveva affatto paura di mostrare questa gioia. Era cosciente, lei, che i pericoli nella vita erano ben altri. Senza esagerazione, senza la Berniniana Estasi sconvolgente, Artemisia ha descritto a suo modo il piacere femminile.
Non è un dardo improvviso e violento, questo amore. Non è un’estasi quasi subita. Non c’è improvvisazione e sorpresa.
No. Questo è un amore cosciente, leggero, felice. Sereno.
E soprattutto, condiviso e consenziente.
Una estasi femminile.
Forse, il sogno stesso di Artemisia, di cui fu violata invece la volontà e la femminilità.
Scritto per MIfacciodiCultura – Artspecialday.com
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