Ma per il principio e per ciò che conviene

all’esempio, mi pare che esagerar sia bene. […]

Orsù che dovrei fare?…

Cercarmi un protettore, eleggermi un signore,

e dell’ellera a guisa, che dell’olmo tutore

accarezza il gran tronco e ne lecca la scorza,

arrampicarmi, invece di salir per forza?

No, grazie! […]

Consumar le ginocchia? Misurar le altrui scale?

Far  continui prodigi di agilità dorsale?

No, grazie!

I am looking for freedom, looking for freedom
And to find it cost me everything I have.
Well I am looking for freedom, looking for freedom
And to find it may take everything I have.

[Cerco la libertà. E trovarla mi costa tutto quello che ho.

Cerco la libertà. E per trovarla ci potrà volere tutto quello che ho.]

Liberamente ispirato ad un dialogo immaginario tra Cyrano de Bergerac (di Edmond Rostand, 1897) e  Anthony Amilton and Elayna Boynton (“Freedom”, 2013)


ATTO SECONDO, SCENA VIII, Cyrano si trova con altri cadetti in un locale

Questo loro gli dicono:

– Non esagerare, esageri sempre, tu. Esageri emozioni e reazioni-.  Più o meno, così i cadetti si rivolgono a lui. Cyrano, con ironia risponde.

–  Orsù. Che dovrei fare? – 

Come se lui, in realtà, non lo sapesse già. Lo si pensa debole, Cyrano, per quel naso come alibi alla sua timidezza, per il tremore e l’amore per Rossana. Ma Cyrano sa benissimo cosa vuole e cosa NON vuole dalla sua vita. Da se stesso.

La sua grande bellezza esplode, completamente, QUI: Cyrano non abbassa la testa. E non la abbasserà neanche di fronte alla morte. – Io mi batto, io mi batto, io mi batto.”- (Atto Quinto, scena finale)

La sua bellezza è incapacità di compromesso, è libertà creativa e costruttiva, è possibilità di crescita, è sperimentazione, è provocazione, è forza e indipendenza intellettuale e fisica.  La sua bellezza è il coraggio di esprimere con furore le  sue emozioni.  Mai, condannarle. Di stare in piedi. Agguerrito. Complesso. Distante.

Questo Cyrano vuole fare:

– Cantare, sognar sereno e gaio, libero, indipendente,

aver l’occhio sicuro e la voce possente, 

mettersi quando piaccia il feltro di traverso, 

per un sì, per un no, battersi o fare un verso! 

Lavorar, senza cura di gloria o di fortuna,

a qual sia più gradito viaggio, nella luna!-

Il viaggio è andare oltre ai propri limiti. Imporsi la propria visione, la propria coscienza. Non sottostare. Non distruggersi la ginocchia per chinarsi al volere altrui.

– Salir anche non alto, ma salir senza aiuto –

Viaggiare. Oltre i limiti, verso la libertà. E la libertà non accetta compromessi. Vuole tutto ciò che ti appartiene. E perché no, viaggiando, si può anche esagerare.

Orsù, che dovrei fare?

“Le passioni assecondate divinizzano il creato; 

esagerate, poi, oltraggiano tutto, 

e hanno ragione.” (Carlo Bini) 

Scritto per MIFaccioDiCultura – Artspecialday.com

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